Ecoverso R-Ace 20 – Treviso – 13 aprile 2025
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Sempre più persone stanno decidendo di acquistare un’auto ibrida o elettrica ma il loro percorso decisionale è costellato di dubbi e incertezze. Abbiamo deciso di intervistare Andrea, che è passato dal diesel all’ibrido, per farci raccontare quali sono le maggiori differenze tra le due tipologie d’auto in termini di guida, consumi, costi di gestione e utilizzo quotidiano dell’auto.
…E dopo tutto quello che è successo nel 2020…Il sorpasso è avvenuto.
A settembre le quote di mercato delle ibride hanno superato, per la prima volta, quelle dei veicoli diesel.
Tante sono le ragioni dietro la nuova “supremazia”: dai blocchi del traffico riservati ai veicoli più inquinanti, alla nuova e rinvigorita coscienza ambientale che coinvolge sempre più persone. E last but not least anche motivazioni di tipo economico, vista la convenienza in termini di gestione delle vetture “elettrificate”.
Conosciamo tanti associati che negli anni hanno già effettuato questo passaggio e abbiamo voluto intervistarne uno in particolare, che molti già hanno avuto modo di conoscere e apprezzare: Andrea Rellini.
Istruttore dei nostri Corsi di Guida Ibrida (ora Ecoverso Academy ndr) e storico pilota della Scuderia Kia alle gare organizzate da Ecoverso, Andrea ha deciso di passare all’ibrido nel 2015 e da allora non è più tornato indietro.
Scopriamo insieme quali sono state le ragioni dietro la sua decisione, come (e se) è cambiato il suo approccio alla guida e molto altro in questa intervista.
Dal 1996 al 2015 ho guidato auto diesel. Prima di me, nessuno in famiglia ne aveva mai avuta una. Tra lavoro e tempo libero ogni anno percorrevo circa 25000 km e così avevo scelto il diesel pensando di risparmiare sul costo del carburante. Negli ultimi anni, però, ho acquisito la consapevolezza dell’impatto ambientale e la necessità di fare la mia parte, inquinando il meno possibile. Spesso, quando ero in sosta a motore acceso, magari nel traffico e con i finestrini aperti, percepivo un’alta concentrazione di smog e il cattivo odore causato dalla rigenerazione del FAP. Questo mi faceva riflettere sul fatto che, girando per le città, più o meno trafficate, tutti noi respiriamo quotidianamente aria inquinata. Così, mi guardo attorno, cerco cosa offre il mercato e scopro le Full Hybrid Toyota, all’epoca le uniche ibride. Promettevano bene: affidabilità, guida piacevole e rilassata, grazie al cambio automatico e risparmio sui costi di gestione, sia di carburante che di manutenzioni. Acquisto una fantastica Yaris Hybrid Active MY 2015.
Il primo approccio è stato entusiasmante: ricordo ancora il giorno del ritiro dalla concessionaria, il viaggio verso casa e i successivi, nei primissimi giorni, gita in Toscana compresa. Il piede e la gamba sinistra sempre rilassati, senza quel fastidioso spingi e lascia della frizione. Poi, ogni volta che avvertivo lo spegnimento del motore termico, il silenzio, la pace, nessun odore o fumo dal tubo di scarico. Non ti nascondo che ho provato quasi la stessa ebbrezza del primo lancio con il paracadute: una volta aperto, ti immergi nel silenzio, sostenuto da aria pulita mentre ammiri il panorama.
Direi differenze sostanziali: come detto prima, innanzitutto la comodità del cambio automatico, specie nella guida intensiva in urbano. Poi il piacere della guida dovuto, appunto, al minor rumore e alle pochissime vibrazioni. Si apprezza molto di più il viaggio e il panorama del percorso. Finalmente scompare quella frenesia di scendere dall’auto il prima possibile e di raggiungere velocemente la destinazione. Insomma, la differenza sostanziale è una guida molto più rilassata, meno nervosa: la mia vettura ibrida mi trasmette tranquillità, anche in mezzo al traffico dove, invece prima, avvertivo stress e affaticamento.
Certamente, soprattutto dopo aver scoperto e frequentato i corsi di guida ibrida organizzati dal GAI/ecoverso. Nei primi mesi dal ritiro non riuscivo a sfruttare tutte le potenzialità della macchina anche in termini di minor consumo. Poi la frequenza del corso mi ha fatto scoprire un mondo: ora riesco a percorrere mediamente più di 25 km con un litro di benzina. Per stessi percorsi con le precedenti auto diesel non superavo mai i 19 km al litro. Aggiungo che una vettura ibrida ti fa risparmiare tanto anche sulla manutenzione e sul minor consumo dei freni (dischi e pasticche), potendo sfruttare la frenata rigenerativa.
Di più, sicuramente l’affidabilità Toyota, il piacere e la comodità di guida. Non ti nascondo che spesso ho allungato i miei percorsi proprio per guidarla più a lungo. Di meno il vano di carico, ma nel mio caso arrivavo da una monovolume.
Consiglierei un’auto ibrida a tutti, perché secondo me oltre ai minori consumi e al risparmio in termini di gestione è molto importante pensare anche all’ambiente e alla nostra salute. Ovviamente deve essere almeno una Full Hybrid o una Plug-in. Ora ce ne sono tante di varie marche e modelli, c’è un po’ l’imbarazzo della scelta: il mio consiglio è quello di non puntare solo ed esclusivamente all’estetica ma di provare e trovare quella che fa al proprio caso in base alle proprie percorrenze chilometriche, agli itinerari e agli spazi necessari all’utilizzo giornaliero e familiare.
Uno solo? Magari anche 3, come gli ingredienti della ricetta perfetta: guida predittiva, miscelata con il giusto dosaggio di accensioni del motore termico e frenate rigenerative, batteria di trazione sempre carica. Dopo i primi km percorsi ho capito due cose: finalmente potevo gestire io l’utilizzo alternato dei motori, migliorando di molto i consumi.
Buon pomeriggio, abbiamo acquistato una yaris hybrid del 2019 vorrei sapere cortesemente se il tasto eco mode deve rimanere inserito sempre o si può disinserire e se si risparmia inserendolo o no contando che faccio 70km al giorno e non in città in attesa cordiali saluti Andrea
Ciao Andrea, perché non fai una Hybrid Coaching?
Gentili Signori,
innanzitutto grazie per le informazioni evidenziate sul vostro sito. Salvo disguidi, ai fini dei costi di un’auto ibrida, vi chiedo se avete considerato il costo del cambio/carica delle batterie di un’auto ibrida, che pare sia alto, ovvero che si debbano cambiare dopo circa 8 anni e costano dai 6.000,00 agli 8.000,00 euro. Infine, è vero che un’auto ibrida in autostrada consuma come una macchina a benzina non ibrida e che il risparmio si ha solo se percorri in città? Grazie anticipate e saluti.
Le batterie dell’ibrida Toyota dovrebbero durare 300 mila km, quindi dipende da quanti km uno fa ogni anno. Che i consumi siano gli stessi di una macchina a benzina normale credo sia sbagliato. Io ho una CHR e faccio andata e ritorno Venezia-Belluno con 19 km/l. Dubito che lo si faccia con una benzina 1.8 tradizionale… Poi ho una media da quando l’ho comprata di 22.6 km/l. Purtroppo per l’uso che ne faccio non posso sfruttarla al massimo ma in ogni caso i consumi sono molto buoni. Se poi uno prende una berlina o un’utilitaria, allora i consumi si riducono ancora di più. Saluti
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