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Schwa: perché la usiamo

Per noi di Ecoverso, contribuire a migliorare il mondo è parte integrante del nostro DNA.
Lo facciamo con i nostri gruppi di acquisto per auto a basso impatto ambientale.
Lo facciamo con i nostri corsi di guida ibrida ed elettrica.
Lo facciamo con le nostre gare automobilistiche al minor consumo.
E lo facciamo facendo attenzione all’uso di un linguaggio inclusivo.
Perché non esistono parole sbagliate. Esiste un uso sbagliato delle parole. E usare le parole “giuste” è una piccola attenzione nei confronti delle persone a cui ci rivolgiamo che può fare una grande differenza.

Vogliamo usare un linguaggio inclusivo:

Per avere un linguaggio senza stereotipi di genere

In italiano il genere è marcato in modo binario – maschile o femminile – e non è previsto il genere neutrale.
Esistono, però, persone che non si riconoscono in uno dei due generi binari e che si trovano costrette a parlare di se stesse usando un linguaggio binario come l’italiano standard.

Per aggirare il “maschile sovraesteso”

Per convenzione grammaticale, quando ci si rivolge a un gruppo di persone di generi misti, qualora ci fosse anche solo unə componente del gruppo di genere maschile, l’italiano standard prevede l’uso del “maschile sovraesteso”.
Questo è un problema sia di discriminazione per le persone di genere femminile o non binario, sia di precisione linguistica.

Il simbolo utilizzato da Ecoverso per promuovere un linguaggio inclusivo è lo scevà – o Schwa, un simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale che corrisponde a una vocale centrale media.

Nella scrittura, possiamo declinare la Schwa in due modi:

Schwa breve /ə/

Ha la forma di una e rovesciata ed è usata per il singolare.

Schwa lunga /з/

È una vocale centrale semi aperta, ha la forma di un tre ed è usata per il plurale.

Perché proprio la Schwa?

In Ecoverso abbiamo preferito la Schwa per i nostri testi (e non altre alternative come l’asterisco, il simbolo @ o la vocale “u”) per diverse ragioni:

  1. È stata scelta dalla comunità non binaria come risposta alla necessità di una maggiore inclusività della lingua italiana;
  2. È stata proposta da Luca Boschetto, attivista e appassionato ai temi relativi all’inclusività di genere;
  3. È stata riconosciuto da Vera Gheno, sociolinguista che da anni si occupa di linguaggio inclusivo;
  4. Ha un suono pronunciabile.

La Schwa o lo Schwa?

I dizionari italiani affermano che il termine Schwa è un sostantivo maschile.
Noi di Ecoverso sosteniamo la tesi di Italiano Inclusivo per l’uso della forma femminile.

Perché?
Perché le lettere dell’alfabeto sono tutte al femminile, davvero vogliamo discriminare una lettera che è stata presa come simbolo dell’inclusività declinandola al maschile?

Vuoi utilizzare la Schwa anche tu e non sai come fare?

Su Italiano Inclusivo trovi la spiegazione per usare la Schwa su computer e smartphone.

Se ci conosci da un po’, sai che in Ecoverso crediamo nella forza del gruppo: maggiore sarà il numero di persone che farà attenzione ai temi della discriminazione e dell’inclusività, maggiore sarà l’impatto che potremo avere sulla nostra comunità.
Abbiamo iniziato da poco a fare davvero attenzione a un tema così delicato e ci scusiamo in anticipo se, sul sito o nelle nostre comunicazioni, troverai ancora delle “sviste”. Se dovesse succedere, ti chiediamo di segnalarcelo e sarà nostra premura correggerle subito 😉

Noi stiamo cercando di fare la nostra parte, come sempre a modo nostro.
E tu, sei prontə a fare la tua?

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